Autoritratto

di Luisa Dalfino


Io in macchina.

Finestrini serrati.

Radio a tutto volume, per osservare il mondo come fosse un acquario.

Io canto a squarciagola, nel traffico della mia città, tutto quello che mi capita…

Mina, Modugno, Battisti, Tiziano Ferro, Irene Grandi, Rino Gaetano, Laura Pausini, Le Vibrazioni, Fiorella Mannoia, Renatone, Carmen Consoli, Lucio Dalla, Negramaro, New Trolls, Baglioni, Barry White, Duran Duran, De André, De Gregori, Spandau Ballet, Michael Jackson, Mika e Madonna.

Più felice di “beccare” la mia canzone preferita in radio piuttosto che sceglierla dal cd.

Io e le mie cene solitarie con l’immancabile compagnia del vinello, rigorosamente rosso.

Con la mia colazione fatta di tre biscotti e mezzo, poco latte e tanto caffè amaro.

Io davanti allo specchio che faccio smorfie impossibili.

Io, “Bridget Jones”, con la camicia da notte della nonna!

Io triste per la perdita del nonno dagli occhi blu.

Io felice che stringo fra le braccia un mostriciattolo con le palpebre gonfie e il naso storto.

Io che percorro la navata centrale di San Giorgio al Velabro con accanto un pessimo uomo e di fronte il migliore che potessi incontrare sulla mia strada.

Io che partorisco pensando agli occhi languidi di un cane dal nome importante!

Io che amo la solitudine e adoro la compagnia.

La signòra di RRòma.

Che piango dopo la discussione della tesi di Laurea.

Che rido dopo il concorso per il Dottorato.

Io che non mi piaccio mai e per questo mi piaccio da morire.

Che conteggio le calorie del pranzo e della cena.

Ho scritto di notte una lettera all’amica scomparsa; mi sono fatta coraggio e l’ho letta, in chiesa, al cospetto di una madre distrutta.

Nuoto come un pesce, ma solo in piscina. In mare mi sento morire.

Io voglio un futuro migliore per la mia piccola “appendice”.

Conosco i segni zodiacali di ogni destinatario (tranne uno) di questo sproloquio: acquario, ariete, sagittario, ariete, sagittario, acquario, pesci, vergine, toro, cancro, capricorno, gemelli, pesci, pesci, acquario, sagittario, gemelli, cancro...e cancro(?).

Perdo tanto di quel tempo nei centri commerciali che non mi rendo conto di non comprare niente. Adoro fare i regali…se solo fossi ricca!!

Fumo. Non ricompro il pacchetto di sigarette se prima non ho finito il vecchio.

Ho tanta paura di volare. In Sicilia vado in nave. Ho preso l’aereo da giovane! L’incoscienza.

Rapita dagli accadimenti quotidiani. Innamorata della Letteratura.

Che non resisto e che ogni giorno DEVO ascoltare l’oroscopo di Paolo Fox.

Quando scrivo lo faccio direttamente al computer. Quando leggo solo su carta.

Io che rubo due “bacètti” a Jannuzzo.

Che aspetto con ansia una risposta.

Aretusa, seduta ad ammirare i colori e ad annusare gli odori di una città “nuova”.

Io che spedisco curricula a chiunque.

Io che mi invento un simposio virtuale con le persone che stimo di più e per le quali provo qualcosa di raro.

Lavoro, ma non è questa la mia strada.

Per me, Claudio Santamaria è la quintessenza della sensualità.

Quando sono triste mi do alle pulizie matte e disperatissime.

Ogni volta che Gianluca riparte ho il nodo in gola. Quando torna sono elettrica.

Proprio non comprendo quelle femmine che usano il perizoma e mi dicono che è comodissimo.

Sono in pensiero per mio fratello e felice per mia sorella. Arrabbiata con mia madre e lontana da mio padre.

Detesto quel papiro dell’etichetta con le istruzioni del lavaggio di Benetton.

Passerei ore con il solitario di windows.

Tolgo il Time New Roman e metto il Garamond.

Pasta De Cecco.

Io seduta nello studio del professore.

Io seduta nello studio della dottoressa.

Io in piedi all’uscita di scuola di Giorgia.

In piedi di fronte al mare siracusano.

Io che mangio solo la brioche, senza la granita.

Io ipocondriaca.

Io in preda al panico.

Italiano medio.

A tratti inopportuna.

Non mi piace il “pancione”.

Sono sempre innamorata.

Saputella.

Davanti alla Primavera di Botticelli mi si gonfiano le guance e mi coloro di azzurro.

Sul rullo della cassa del supermercato ripongo la mia spesa secondo un ordine preciso.

Quasi mai ho denaro nel portafoglio.

Provo un gran piacere ad ascoltare persone interessanti che hanno da dire cose interessanti.

Guardo il tg1, tg2 e tg3; aborro mediaset e leggo i quotidiani on line dai quali estrapolo succosi fertilizzanti per la mia “schizofrenia”.

Chiedo spesso consiglio alla pancia.

Mi diverto a guardare quei raccoglitori di vecchi brani televisivi dagli anni sessanta agli ottanta.

Trovo Nonnetta di Alberto Sordi uno dei più bei pezzi della musica mondiale.

Con una passione sfrenata per Vittorio De Sica vestito da maresciallo e per Gene Kelly che canta sotto la pioggia.

Non riesco a stare dietro a quei thriller americani, dall’intreccio impossibile; rido a crepapelle ogni volta che guardo “Mickey, occhi blu” e ogni Natale non manco l’appuntamento con il cinepanettone.

Figlia di due madri.

Mi mortifico se sminuita nei sentimenti.

Mi piace moltissimo il profumo dell’ammorbidente dei panni appena lavati.

Sin da quando andavo a scuola, sono convinta che il divertimento puro sia quella risata grassa strozzata dalla solennità del momento.

Cerco l’impossibile su google.

Non sopporto facebook. Come si fa a richiedere l’amicizia?

Faccio sempre i conti.

Da tempo sostengo che gli occhi dei neonati nascondano la saggezza e i segreti.

Vorrei essere speciale, ma so bene di essere normale.

Nella mia mediocrità sono convinta di aver sfiorato il sublime, una volta.

Mi sento talmente piccola…

Io leggo e rileggo, quello che scrivo, ad alta voce.

Mi sono ritrovata oggi, dopo uno tsunami e tutto il resto.

Non so, ancora, cosa mi abbia spinto a scrivere questa cosa.

Un po’ mi vergogno, un po’ mi piace.