Dichiarazione di fiducia a Matteo Renzi


Da due anni e mezzo a questa parte abbiamo finalmente avuto, in Italia, dei governi dignitosi e, finalmente, dei presidenti del Consiglio degni di rappresentarci in Italia e nel mondo.

 

Non saranno stati perfetti, forse erano ancora inadeguati alla criticità della situazione, ma hanno cercato di risanare lo sfacelo in cui eravamo precipitati. In parte sono anche riusciti a fare qualcosa, forse non abbastanza, ma di sicuro non hanno lavorato esclusivamente per i propri interessi, e questo è stato già un enorme passo avanti rispetto alla situazione precedente. Eppure sono stati oggetto non di critiche, ma di autentiche campagne disfattiste, soprattutto da chi si definisce di sinistra.

 

Questo atteggiamento irresponsabile in una situazione di cui pochi hanno intuito la gravità, ha realmente rischiato di far precipitare l'Italia nel caos, favorendo soltanto coloro che avevano come unico scopo che tutto restasse com'era, per continuare a favorire solo i propri interessi, che fossero economici, di potere o di rafforzamento di un ego troppo debole per reggersi da solo, senza strilli e atteggiamenti da capopopolo.

 

Adesso abbiamo al governo una squadra di persone giovani, non indagate dalla Magristratura, mosse dalla volontà di fare qualcosa di nuovo ed efficace per l'Italia, senza la paura di giocarsi la faccia nel farlo e quindi senza qull'eccesso di prudenza e tatticismo che ci ha immobilizzato per tanti anni.

 

Matteo Renzi non è perfetto, ma dubito che se lo fosse se ne accorgerebbe qualcuno. Dubito che se in Italia in questo momento arrivasse il Messia, Superman o Karl Marx in persona, qualcuno li riconoscerebbe in questo clima di disfattismo marciscente, imperante e capillare, di lamentazione continua, costante e noiosa fino all'inverosimile.

 

Matteo Renzi non è perfetto ma sta cercando di fare qualcosa, e la sta cercando di fare democraticamente, confrontandosi, come si deve fare in una democrazia, con tutti i rappresentanti dei cittadini italiani, anche con quelli che non ti piacciono e con cui non vai d'accordo. Non ha la bacchetta magica né è in grado di fare miracoli, ma ha idee nuove, energia, capacità di dialogo, voglia di lavorare sodo.

 

E dovrebbe avere il sostegno di tutti gli italiani con un minimo di senso civico e di responsabilità nei confronti del nostro paese.

 

Il mio ce l'ha. E farò il possibile perché questo sforzo di cambiamento e di sguardo al futuro non cada sotto i colpi di un disfattismo autolesionista sterile, vecchio e, lasciatemelo dire, profondamente stupido.

 

L'articolo a cui vi rimando l'ho trovato su Repubblica online (1 marzo 2014), nascosto in mezzo a tanti altri, e con un titolo limitativo rispetto alla quantità delle questioni su cui il Consiglio dei Ministri ha lavorato:

 

"Consiglio dei Ministri: approvate misure contro sfruttamento sessuale e permessi di soggiorno"

 

A me sembra l'inizio di un lavoro serio, e non vorrei che fosse soffocato sul nascere da questo sport nazionale della demolizione della speranza.