Domenica voterò PD. E anche se sono le Europee, indirettamente voterò per Renzi.
Voterò per Renzi e voterò convinta, non perché penso che sia l'ultima spiaggia:
Anch'io avrei preferito arrivare al governo Renzi attraverso le elezioni. Ma ero consapevole del rischio che stavamo correndo, dei forconi che rischiavano di seminare odio e violenza nelle piazze, della confusione che regnava negli italiani, della mancanza di speranza, una miscela pericolosissima, che rischiava di destabilizzare ogni ordine politico. Letta è un politico onesto e capace ma non aveva colto, in quel momento, l'urgenza del problema, o non l'ha saputa comunicare. Ed è stato un bene che ci sia stato questo cambio al vertice. Che una figura diversa, più fresca, più giovane, più proiettata verso il futuro, subentrasse a capo del governo, per ridare forza e speranza a tutti coloro che vogliono costruire e non distruggere.
Quello che avrei preferito, come ha detto lo stesso Matteo, sarebbe stato battere Berlusconi alle urne. Le vicende giudiziarie avrebbero dovuto seguire un percorso parallelo e non sostitutivo. Avrei voluto e vorrei che per legge non fosse possibile candidarsi ad una carica politica se si ha un qualsiasi tipo di pendenza con la giustizia. Avrei voluto e vorrei che per legge chiunque venga seriamente indagato di un reato fosse costretto a dimettersi da qualsiasi carica pubblica. Berlusconi avrebbe dovuto uscire dalla scena politica perché la legge non gli permetteva di restare. Ma non è stato così. Non è ancora così. E allora Renzi ha fatto l'unica cosa corretta e civile: ha trattato Berlusconi per quello che è per una grande, ancora, parte degli italiani, il capo di uno dei partiti maggiori. L'ha fatto con estrema trasparenza, l'ha fatto in modo che lo sapessimo, senza dietrologie di, ancora una volta, dalemiana memoria. E' alle urne che va battuto Berlusconi, è politicamente che va sconfitto. Ed è su questo terreno che avviene la battaglia di Renzi, è sul terreno politico che lo sta sconfiggendo. Ma non può, e non deve, non considerare come interlocutori tutti i cittadini italiani che hanno votato per lui. Non può e non deve fare politica scegliendo autonomamente gli avversari, deve accettare quelli che gli hanno imposto gli elettori. E trovare il modo di dialogare con loro. Questo non è essere conservatori, questo è essere democratici. Renzi non ha rivalutato Berlusconi, non spetta a lui, ma ha trattato con gli italiani che lui ancora rappresenta.
Quando Obama è stato eletto per la prima volta come presidente degli Stati Uniti, l'ovazione è stata mondiale. Ovazione che, nel giro di pochi giorni, è diventata critica feroce. Nella dimenticanza generale che il suo slogan era sempre stato: "Yes, WE can" non "Yes, I can". Il presidente di un paese democratico non può, per fortuna, fare tutto da solo. Renzi lo sa e non l'ha mai nascosto. Ha sempre promesso quello che lui avrebbe fatto. E lo ha fatto. Lo fa. Ma non può far approvare le leggi da solo. Occorre il sostegno del suo partito, occorre la collaborazione delle altre forze politiche, occorre l'appoggio dei cittadini. Che può e deve essere critico ma costruttivo. Con questo appoggio anche i governi Monti e Letta avrebbero potuto fare molto di più, invece lo sport nazionale è stato di flagellarli, sindacati in testa. Il governo Renzi lavora, e lavora sodo. Lavora con prospettive nuove e diverse, guardando al futuro, inventandosi soluzioni nuove. Potrà sbagliare ma saprà aggiustare il tiro se smetteremo di comportarci come bambini capricciosi e ricominceremo a fare politica in modo serio e costruttivo, se metteremo fine al circo e ci metteremo a lavorare seriamente anche noi, privati e comuni cittadini. Lo studio della storia mi ha insegnato che non sono mai i leader che determinano il comportamento del popolo, ma è il popolo che esprime i leader che li rappresenta. Mi rincuora pensare che ci siano tante persone che hanno fiducia in Renzi perché, come lui, lavorano sodo e cercano di inventarsi soluzioni nuove per problemi nuovi.
Se sinistra è perpetuazione eterna dell'ideologia, se sinistra è ripercorrere gli stessi schemi, se sinistra è bearsi di bei concetti e belle parole senza tener minimamente conto del cammino necessario per raggiungerli e neanche di tutti coloro con cui questo cammino deve essere condiviso, sicuramente Renzi non è di sinistra.
Se essere di sinistra vuol dire invece essere progressisti, in continua evoluzione, capaci di credere in saldi valori e provare continuamente a trovare le strade migliori per realizzarli, Renzi è di sinistra. E' molto di sinistra. Se essere di sinistra vuol dire credere nella democrazia ma anche viverla e applicarla nel quotidiano, dialogando con gli avversari per una politica che tenga conto delle esigenze di tutti gli italiani e non solo di alcune categorie, Renzi è di sinistra. Se essere di sinistra vuol dire difendere dei sindacati che si comportano come corporazioni che difendono solo i propri interessi, che usano lo sciopero indiscriminatamente a scapito dei cittadini e non delle aziende, che si preoccupano più della quantità di tessere che dei valori che dovrebbero difendere, allora Renzi non è di sinistra. Se essere di sinistra vuol dire pretendere dai sindacati che abbiano senso di responsabilità, che pensino agli interessi dei lavoratori e non solo a quello dei propri tesserati e che contribuiscano con idee nuove a costruire un'economia non solo più fiorente ma più sana, allora Renzi è molto di sinistra. Molto più di tutti gli altri.
A costo di essere tacciata di ingenuità - non sarebbe la prima volta ma i fatti hanno finora sempre dimostrato che "non di ingenuità bensì di lungimiranza" trattavasi... - sostengo che Matteo Renzi è un uomo che ha degli ideali. Non tutto si risolve nella capacità di parlare a braccio o di scrivere tweet. Nelle sue parole, se ci si ferma ad ascoltarle attentamente ed a rifletterci su, c'è un entusiasmo autentico, una passione sincera per la politica. in questa Italia che si bea del disincanto è una ventata d'aria fresca sentir parlare di futuro, di speranza, di passione politica. Senza parolacce, senza aggressività. Con la voglia di costruire. In me la trovo, questa sincerità. In un sacco di persone che conosco ce n'è altrettanta. Perché no dovrebbe esserci in lui? Vecchio non è chi ha i capelli bianchi né tanti anni sulle spalle. Vecchio è chi non vuole più sperare, chi sputa veleno su tutto perché non trova più in sé una speranza di cambiamento e di futuro. Ma il futuro c'è e dipende da noi che sia migliore.
Il 25 maggio non voterò solo per Matteo Renzi. Come ho detto, un leader non determina la base, ma ne è l'espressione. Quindi metterò la crocetta sul simbolo del PD e lo farò per sostenere Matteo Renzi e il suo partito. Ma chi voterò veramente saranno tutte quelle persone che si riconoscono nei valori e nelle idee che lui cerca di portare avanti. Tutte quelle persone che hanno voglia di lavorare, di cambiare, di costruire un futuro diverso e migliore. Che giorno per giorno si alzano e vanno al lavoro con impegno e costanza, che si prendono cura di altre persone, che sono gentili e disponibili verso gli altri, che lavorano con coscienza e serietà, che si concentrano su quello che fanno e non si perdono in chiacchiere inutili, che hanno rispetto per i colleghi e per il pubblico che hanno di fronte, che studiano per lavorare sempre meglio, che affrontano lavori diversi con impegno costante, che pensano con la propria testa, che non insultano ma che sanno ascoltare, sanno vagliare quello che ascoltano e sanno trarne sintesi nuove e creative. Che criticano se stessi prima di prendersela con gli altri. Che sono testimoni dei valori di cui parlano.
Per tutte queste persone io voterò, quando metterò la crocetta sul simbolo del PD.
Con un grazie ed un sorriso a Matteo Renzi.
RICEVO E, MOLTO VOLENTIERI, PUBBLICO:
Credo che sia necessario ricordare che alle elezioni del 25 votiamo per il Parlamento Europeo. Sono elezioni importanti perchè, anche se il Parlamento Europeo ha purtroppo ancora scarsi poteri tra le istituzioni europee, il prossimo parlamento avrà il potere di scegliere il Presidente della Commissione è questa scelta sarà fondamentale per il futuro dell'Unione.
Detto questo voterò per il Partito Democratico, perchè è l'unico partito che in questo momento ci può rappresentare in Europa in modo equilibrato ed efficace. Una alternativa credibile potrebbe essere la lista Tsipras, ma è una forza ancora troppo piccola, non è sicuro che raggiunga il 4% che gli servirebbe per entrare nel Parlamento e anche in tal caso probabilmente sarà una voce troppo esigua per essere ascoltata efficacemente.
E' chiaro che votare per il Partito Democratico significa anche esprimere un giudizio positivo sul suo leader e presidente del Consiglio, e una buona affermazione del PD alle elezioni europee significa rafforzare il Governo italiano in carica. Questo è un risultato positivo anche se non approvo tutto quello che Renzi fa: penso che le riforme istituzionali che sta proponendo siano un gran pasticcio e i suoi atteggiamenti umani li trovo personalmente insopportabili.
Ma sono d'accordo con Emilia che Letta, che giudico politico onesto e capace, o non ha capito l'urgenza e la drammaticità del momento o non l'ha saputa comunicare.
Quindi per questi motivi credo che Renzi vada supportato al massimo, anche perchè un Governo italiano più forte potrà far sentire in modo più sensibile la propria voce.
Ma è inaccettabile la piega che ha preso il dibattito, grazie soprattutto alle posizioni del Movimento 5 stelle, sulle conseguenze che il voto alle europee avrà sul governo italiano.
E' indice della grande confusione esistente oggi in Italia - amplificata per ignoranza o mala fede dai mass media - che sembra ignorare che in Italia esiste ancora una Costituzione e che i governi vengono formati e restano in carica in base a regole che sono ancora vigenti.
Il Governo Renzi è un governo perfettamente legittimo, anche se gli viene rinfacciato continuamente di non essere stato espresso da un voto popolare.
E' legittimo perchè così dice la Costituzione e tale resterà fino a che avrà la fiducia del Parlamento.
Grazie per l'articolo di Scalfari.
Se fossi residente in Italia, seguirei il consiglio del "vecchio telamone" (corrispondente maschile di "vecchia cariatide"). Qui in Germania ci si può permettere il lusso di votare solo per Schultz.
Riguardo all'Europa ti trasmetto un "pensiero" di Montesquieu, che trovo molto attuale:
"Si je savais quelque chose utile à ma famille et qui ne le fût pas à ma patrie, je chercherais à l’oublier. Si je savais quelque chose utile à ma patrie, et qui fût préjudiciable à l’Europe, ou bien qui fût utile à l’Europe et préjudiciable au genre humain, je le regarderais comme un crime." (Montesquieu, Oeuvres complètes, éd. Firmin Didot frères, 1854, Pensées diverses, p. 622).
Mi è piaciuto l'editoriale odierno di Mario Calabresi (La Stampa):