2017


Questo non sarà un anno di pace e serenità per il mondo: continueranno le guerre, l’odio sarà presente né più né meno che nel 2016. Pensare che il mondo si possa cambiare nell’arco di una o due generazioni non è velleitario, è surreale.

 

Troppe volte la rincorsa a voler cambiare il mondo ci ha fatto dimenticare che le nostre vite le potevamo cambiare. Che i valori che pensavamo, che pensiamo possano cambiare il mondo, possono essere realizzati nelle nostre vite personali.

 

E’ bello fare politica, fare azioni sociali, volontariato e qualsiasi altra attività che parta dai nostri ideali, ma è dal nostro quotidiano che dobbiamo partire, dalle relazioni personali e familiari, dai rapporti con i colleghi di lavoro, dai rapporti con la gente se lavoriamo per il pubblico. E parlo di ideali di qualsiasi tipo, che siano politici, filosofici, religiosi o quello che vi pare: se non li viviamo prima di tutto personalmente, il mondo non lo cambieremo noi, lo cambieranno gli altri, o lo cambieremo noi lo stesso, ma piuttosto male.

 

Se tutti noi sessantottini più o meno (io ero un po’ giovane e sono arrivata in corner) avessimo applicato nelle nostre vite le idee e gli ideali di cui amavamo tanto parlare, avremmo sicuramente una società un po’ più sana, insulteremmo meno e ci godremmo di più la vita.

 

Personalmente voglio fare dei buoni propositi per il 2017: voglio tornare ad occuparmi un po’ più del sociale, anche se sono spesso in giro per il mondo e la cosa è un po’ difficile, ma voglio continuare la strada intrapresa tanto tempo fa, la rivoluzione sì, ma della mia vita. Costante, quotidiana e senza paura.